Api e particolato atmosferico
Le api sono ottimi bioindicatori dell’inquinamento ambientale.
Durante i loro voli di bottinamento di polline e nettare, infatti, le api raccolgono anche inquinanti atmosferici, comprese le polveri sottili. Nel 2015 Koiné S.n.c. ha sviluppato una metodica innovativa (beePM®), pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica PLOS ONE (l’articolo è disponibile qui), che prevede l’utilizzo delle api per il biomonitoraggio del particolato inquinante
con identificazione delle specifiche fonti di emissione, come il traffico veicolare, le industrie (inceneritori, cementifici, acciaierie, raffinerie, industrie siderurgiche, ecc.), le attività agricole e del potenziale tossico delle polveri inquinanti.
Il particolato atmosferico raccolto dalle api viene analizzato con un Microscopio Elettronico a Scansione con Microsonda a Raggi X (SED/EDX), che ne permette la caratterizzazione dimensionale (PM10, PM2.5, PM1 e PM 0.1 o polveri ultrafini), morfologica e chimica.
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